via del Teatro di Marcello

via del Teatro di Marcello
via del Teatro di Marcello
‘Pensavo che nessuno dipingesse più en plein air,’ dice una voce dietro la mia spalla.

Mi trovo di fronte al mio cavalletto francese, mentre dipingo una splendida vista della collina occidentale del Campidoglio che arriva fino all’antico teatro di Marcello. Mi volto per vedere una figura vestita per il freddo e incappucciata che guarda il mio quadro. Non sono sicuro di come rispondere alla sua osservazione, ma lo guardo. Negli occhi.

Riconosco il suo volto dal passato. Era nello studio di Celestino Ferraresi con un gruppo di giovani artisti che iniziavano la loro carriera di pittori poco dopo aver terminato l’Accademia. Celestino era stato il loro professore, ma nel momento in cui stavano dipingendo nel suo studio, erano solo amici e colleghi nell’arte.

‘Ti conosco. Frequentavi lo studio di Celestino’, gli dico.

Lui inclina leggermente la testa a destra e mi guarda con un’espressione perplessa che rivela anche un livello di frustrazione. Rimane in silenzio mentre gli dico il mio nome, ma ovviamente non è in grado di ricordarsi di me. Tento di ricordare il suo nome, ma mi corregge.

‘Giovanni. Ottimo posto per dipingere qui’, dice.

Torno a lavorare e annuire con la testa. Si allontana lentamente da me e prende congedo. Gli dico che ci vedremo presto.

Post scriptum: La settimana dopo, sono tornato nello stesso posto per dipingere. Giovanni è venuto di nuovo e mi ha riferito che l’ho ispirato a uscire e dipingere di nuovo en plein air.

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