DENTRO o FUORI

Appare un quadro preciso. Dopo aver finalmente caricato la macchina con il mio cavalletto da campo, mi avvicino alla fine del vialetto che collega alla strada e devo decidere se girare a destra oppure a sinistra. Contemplo questa decisione mentre sto a letto prima di alzarmi, cercando di ‘tracciare’ mentalmente la mia destinazione per la mattina.

Se mi volto a sinistra, in venti minuti mi trovo circondato dagli antichi mattoni della città. I colori pastello dai toni illimitati delle pareti degli edifici formano piani regolari giustapposti sotto il cielo blu a tinta unita. Trovo anche qualche macchia di verde; mezzi nascosti e mezzi rivelati che scintillano accanto ai toni della terra. Colline ondulanti definiscono gli spazi che portano l’occhio attraverso le strade serpeggianti.

Se mi volto a destra, con un percorso di tempo uguale, mi trovo immerso in colline verdi coperte di pini tonanti e pascoli pieni di papaveri. Ci sono macchie di luce: toni caldi che definiscono le strutture degli edifici in periferia e punteggiano le diverse tonalità verdi. Il mio occhio può vagare lungo l’orizzonte definito da una montagna di color violetto in lontananza.

Ecco, questa è la mia scelta: se dipingere ‘dentro’ la città, con tutto il caos e distrazione, oppure portare il mio cavalletto in campagna, scavalcare le siepi e fare la mia strada calpestando erbacce alte in un pascolo di proprietà privata.

Non è una decisione facile da prendere. Mi piacciono i risultati di entrambi i casi.

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